sabato 3 maggio 2008

Su Santoro, due pesi due misure

Sapete l’ultima? Leggo che Claudio Petruccioli – e, vedo che è in buona compagnia dalle reazioni che accompagnano la sua presa di posizione – solo oggi scopre l’uso strumentale e politico della trasmissione di Raidue “Anno Zero”. Solo oggi, finalmente, il presidente della Rai si accorge che la trasmissione del signor Santoro è in realtà un luogo di vero e proprio linciaggio mediatico, un programma appaltato a terzi, che ne fanno un uso arbitrario ed indecente. Ma questi autorevoli garantisti – mi chiedo – dove erano quando il signor Santoro e il suo Vauro per un anno intero mi hanno massacrato mediaticamente e politicamente con ospiti e servizi mirati esclusivamente a demolire la mia persona, la mia famiglia, il mio ruolo istituzionale di guardasigilli? Di fronte a tante gratuite infamie ho ascoltato solo assordanti silenzi e tanta solitudine. Non una critica, non una presa di distanza da parte dei vertici Rai, e dei miei alleati di governo verso gli insulti e le insinuazioni – verificatesi poi del tutto infondate – dei Grillo e dei De Magistris di turno. Una sola amara consolazione: come nella giustizia, e le sentenze di questi giorni lo confermano, anche in politica, alla fine, la verità viene a galla e il signor Santoro, e la sua faziosità sono serviti.

martedì 29 aprile 2008

Alla razza padana preferisco quella italiana

Si è aperta la nuova Legislatura. E innanzitutto auguri di buon lavoro al neo Presidente del Senato, Renato Schifani.
Ed ora veniamo alle dolenti note.
Leggo dalle agenzie di stampa che i «fucili» di Umberto Bossi «sono sempre caldi», «che il Cavaliere ha sposato la Lega e dovrà eseguire gli ordine» e, soprattutto, che il senatore Roberto Castelli, in predicato di un incarico di governo ai Lavori pubblici, è pronto ad investimenti per le infrastrutture solo al Nord, sottolineando che si disinteresserà completamente del Mezzogiorno. Complimenti: è un bel modo per come la Lega condizionerà pesantemente il governo Berlusconi e di come intende far crescere l’Italia.
Se il buongiorno si vede dal mattino, non c’è da stare tranquilli. Bisogna reagire. Certamente non utilizzeremo fucili, ma la voce della gente del Sud, che non potrà assistere in silenzio, e a lungo, a questa filosofia razzista e classista.
Ai miei conterranei chiedo uno scatto d’orgoglio. Chiedo di riunire le forze, di non dividerci, perché l’Italia cresca in una sorta di reciproca mutualità, con un Nord che stringe la mano al Sud e un Meridione che riscatta la propria immagine.
Per questi valori e questi ideali, non è necessario essere in Parlamento, è necessario tornare a lavorare in maniera capillare sul territorio, ascoltando le necessità della gente e facendosene interprete.
Non mi va e nemmeno ci va, come gente del Sud, sentirci un peso per la collettività quando, in realtà, siamo ben consci di essere una risorsa per l’intera nazione.